di Astolfo Perrongelli

“Dopo tutte le molestie, le minacce e la discriminazione, questi sopravvissuti stanno finalmente ricevendo una parvenza di giustizia. Anche le donne che sono state costrette a firmare accordi di riservatezza saranno liberate da queste clausole

e potranno finalmente parlare”. Lo ha affermato il Procuratore Generale di New York, che ha siglato un accordo tra il manager cinematografico Harvey Weinstein e l’ufficio di Letitia James.

Ma non tutte le vittime (tra queste anche Asia Argento) dell’ex boss del cinema made in Usa sono d’accordo. Infatti, gli avvocati di 6 delle donne che hanno accusato Weinstein, hanno definito la proposta come una “svendita”. I due legali, Douglas H Wigdor e Kevin Mintzer, hanno aspramente criticato l’accordo proposto dal momento che non prevede un’assunzione di responsabilitĂ  da parte di Weinstein, ma nemmeno che la somma di denaro sia pagato direttamente da lui, aggiungendo: :“L’accordo proposto è una completa svendita dei sopravvissuti di Weinstein e siamo sorpresi che il procuratore generale possa in qualche modo vantarsi di una proposta che fallisce su così tanti livelli diversi”. Insomma, quando uno è milionario, seppure stia scontando ben 23 anni di galera, può fare ciò che vuole, avendo a suo favore giudici permissivi. Dunque, ecco in sintesi la storiella dell’assurdo accordo: quasi 17 milioni di euro da versare alle sue vittime. Harvey Weinstein è stato dichiarato colpevole di violenze sessuali e stupri. Alla proposta del procuratore di NY manca solo l’ok della Corte distrettuale e quello della Corte fallimentare che presiede il caso di bancarotta della Weinstein Company.

Il produttore cinematografico dopo l’accusa di violenza sessuale su centinaia di donne, che ha dato vita al movimento #MeToo, adesso è stato accusato di nuovo degli stessi reati, ma la vicenda giudiziaria potrebbe concludersi con un accordo che prevede un risarcimento economico, come riportato dalla BBC.

Il fondo che verrĂ  creato, di 18.875.000 dollari per l’esattezza, verrĂ  distribuito tra decine di donne che hanno dovuto subire le molestie da parte del produttore cinematografico, ma anche tra le dipendenti della Weinstein Company, in quanto sono state costrette a lavorare “in un ambiente di lavoro ostile, hanno subito molestie sessuali e sono state discriminate sul luogo di lavoro”, ha specificato l’ufficio del Procuratore Generale di New York.

L’accordo, insomma, andrebbe a concludere una serie di cause iniziate durante lo scorso 2018 mosse contro Weinstein, la sua casa di produzione e suo fratello, questi ultimi accusati di non essere intervenuti per fermare le condotte devianti dell’ex manager cinematografico. Oltre a questa vicenda giudiziaria, si metterebbe fine anche a una class-action separata intentata dalle donne che hanno subito violenze da Weinstein. Inoltre il procuratore generale Letitia James ha stabilito che, oltre al risarcimento economico, le vittime potranno godere anche di un’altra misura, ossia il decadimento dei patti di non divulgazione firmati in passato. Per cui tutte le vittime adesso potranno raccontare senza alcun timore le terribili vicende che hanno dovuto subire e che hanno visto come protagonista proprio Harvey Weinstein.