di Rossella Palmieri

Dalla Costa degli Aranci alla Costa degli Dei, dallo Ionio al Tirreno, dalla spiaggia di Soverato a quella di Pizzo (e viceversa) è possibile immettersi in un’esperienza multisensoriale fisica e psichica chiamata il “Cammino Kalabria Coast to Coast”.

Non un semplice trekking, ma un’avventura fuori dall’ordinario che ormai oggi rappresenta la nuova frontiera del turismo e che attraversa la penisola calabrese nella sua parte più stretta, portando i pellegrini in borghi immutati nel tempo. Petrizzi, Monterosso e San Vito allo Jonio sono le tappe attraversate durante i 55 Km di passeggiata generalmente divisi in tre tappe, ma poi ognuno può decidere da sé.

L’Associazione di Volontariato Kalabria Trekking, infatti, ha messo in atto un lavoro meticoloso nel tracciare il percorso in una maniera così precisa da poter essere seguito da soli e senza guida. Ma, oltre a ciò, ogni tappa ha un referente a disposizione, che ti segue da lontano o da vicino (a seconda delle esigenze) e che ti dà quella sicurezza che ti fa affrontare il cammino certi di avere sempre qualcuno a cui rivolgersi nel caso ci fosse qualsiasi problema.

Decisa la direzione del Cammino, e ritirato il “passaporto del viaggiatore” basta seguire i cartelli in legno che, installati negli incroci principali, indicano le due mete da raggiungere “Ionio” e “Tirreno”, oppure trovare i segni di vernice bianca e rossa posti su tutto il tracciato (alberi, pietre, asfalto, muretti), o ancora adesivi con i medesimi colori collocati su pali e grondaie.

Durante il percorso, poi, c’è la possibilità di mettere i timbri sul passaporto, il documento che identifica il camminatore, che viene accolto in strutture ricettive che aderiscono al progetto del Cammino. Ma, ripeto, tutto assolutamente in regime di volontariato, di passione e di amore per la propria terra, perché, al contrario, la carenza che si respira, l’assenza percepita è proprio quella delle amministrazioni e di molti esercenti che, ancora, non hanno percepito quanto questo nuovo turismo porterà loro, mostrando dubbi e molta titubanza.

Noi siamo partiti in quattro ed insieme a noi è venuta Carlotta, la mia bassotta, durante il tragitto abbiamo conosciuto altre persone che facevano il nostro stesso trekking, ci siamo uniti, abbiamo condiviso parti del Cammino insieme arrivando alla fine del percorso in sette, avendo come referente un appassionato “angelo custode” dal nome Flavio.

Dal momento in cui siamo partiti si sono aperti davanti ai nostri occhi paesaggi diversi e variegati, lungomare e spiaggia, strade asfaltate e sterrate, boschi e foreste incantate, salite ripide di 5 km e discese con pendenze inimmaginabili. Ma ancora laghi, sorgenti naturali, oasi e riserve, panorami mozzafiato … il tutto vissuto immersi con corpo e mente e respirando a pieni polmoni.

Immergersi nella natura permette ad ognuno di noi di sperimentare un profondo senso di connessione con la dimensione naturale ed anche facilitare il processo di crescita personale, la scoperta di parti dimenticate di sé e l’integrità personale.

Ascoltarsi nel silenzio dei boschi e nella vitalità degli elementi naturali, coinvolgendo la dimensione sensoriale, emotiva e immaginativa degli individui stimola a conoscere meglio il proprio mondo interiore ed anche i propri limiti. Grazie al Cammino Kalabria Coast to Coast, possiamo fare tutto questo proprio nella nostra terra, la Calabria, e ciò rende questa esperienza ancora più speciale e sublime.