di Gigi Di Fiore

L’annus horribilis si conclude, con il suo carico di morti, progetti interrotti, speranze smorzate. L’epidemia ha segnato tutti, costringendoci a cambiare abitudini, a lavorare in smart working, a guardare la realtà in modo diverso.

Eppure, proprio nel lockdown, ho scritto per Utet il mio ultimo libro evidenziando sbalorditive analogie tra passato e presente: “Pandemia 1836”. Nel raccontare cosa fu il colera che apparve per la prima volta in Europa, mi è sembrato

di scrivere il presente. Un libro bene accolto, tra restrizioni obbligate. Ci abitueremo a convivere con il virus. Cercheremo entusiasmi, mettendo a fuoco progetti in cantiere. E ci lasceremo alle spalle quest’anno, bisestile come il 1836, per sorridere alla vita.