TIK TOK è una app che permette di creare e condividere video e musica , con durata dai 15 ai 60 secondi. Dapprincipio era adoperata soprattutto per ballare e cantare delle canzoni in

playback, ma negli ultimi tempi la situazione desta molto allarme e tanta preoccupazione in quanto la piattaforma adesso viene utilizzata da un pubblico costituito soprattutto anche da ragazzi di età inferiore ai 18 anni e comincia a somigliare sempre più ad una sorta di remake di Instagram , con un susseguirsi veloce di video di pochi secondi dove i ragazzi cercano di mettere in gioco la loro
corporeità, gareggiando tra di loro a colpi di like, followers e visualizzazioni, che generano antagonismi, rivalità e “dipendenza “. Ormai da più di un anno Tik Tok ha superato per download sugli smartphone perfino YouTube e WhatsApp .
Una delle preoccupazioni che desta l’utilizzo di Tik Tok è dato dal fatto che sono numerosissimi i minori che su tale piattaforma mostrano proprie immagini senza alcuna forma di protezione o filtro e, benché il suo regolamento stabilisca 13 anni come età minima per potersi registrare , capita che si registrino addirittura bambini. Ma il problema vero è che questa non è una innocua app per ragazzini , in quanto è frequentata da tanti adulti e tra questi possono benissimo celarsi pedofili e persone poco raccomandabili.
Inoltre, per impostazione predefinita, tutti gli account sono pubblici; quindi anche i non iscritti possono vedere tutto quello che condividono gli utenti. È intuibile pertanto come in tal modo chiunque possa contattare i ragazzini che potrebbero anche accettare amicizie sconosciute pur di avere una manciata di cuori, like e fan in più. È preoccupante infatti che tale applicazione consenta di creare chat occasionali con chiunque. Pertanto è importante che i genitori facciano da supervisori attenti al suo utilizzo, altrimenti possono imperversare dei rischi enormi per i ragazzini, rischi che vanno da forme di cyber bullismo più o meno gravi a molestie in rete da parte di pedofili e sottili e pericolose forme di istigazione al suicidio.
Risale a poco tempo fa la tragedia della piccola Antonella: una terribile storia consumata sulla piattaforma di Tik Tok. La bambina di appena dieci anni sembra essere morta soffocata per aver partecipato ad una challenge su TikTok, vale a dire ad una assurda prova di resistenza proprio all’asfissia. Ancora si indaga per scoprire chi abbia contattato la bambina spingendola a partecipare a tale gioco estremo che l’ha condotta alla morte. Nel caso specifico si indaga per istigazione al suicidio.
Dopo tale terribile morte il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto fino al prossimo 15 febbraio nei confronti di TikTok il blocco immediato dell’uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica.
Ma quello che urge oggi più che mai è una seria ed adeguata educazione digitale che coinvolga non solo la scuola, ma soprattutto anche le famiglie, perché certamente nella nostra era dove ormai non si riesce più a fare a meno di internet, computer e smartphone, occorre mettere adeguatamente in guardia i ragazzi da tutti i rischi che corrono in rete. Una volta si raccomandava ai bambini di non accettare caramelle dagli sconosciuti, ebbene oggi si deve raccomandare ai propri ragazzini di non accettare like dagli sconosciuti.
Margherita Corriere