L’arrivo dell’estate è stato accompagnato da una full immersion della Lega in Calabria. Una due giorni ricca di appuntamenti. Così intensa da mettere in secondo piano l’incoronazione di Roberto Occhiuto a candidato alla presidenza della Regione Calabria.

Il Capitano ha approfittato dell’occasione per dettare l’agenda della comunicazione. Con il solito schema, dieci minuti di comizio, praticamente una sveltina, e due ore di selfie che hanno l’effetto moltiplicatore e sanno tanto di figurine Panini.
Il leader ha iniziato il suo tour il giorno del solstizio a Reggio Calabria dove ha fatto la prima sosta nel rione Saracinello. Poi da lì a Condofuri e quindi a Siderno in un simil Papete, bar Manhattan sul lungomare delle palme.
Il giorno dopo, di buon mattino, ha inaugurato la sede della Lega a Lamezia Terme. Da lì un salto a Feroleto Antico per la presentazione di Occhiuto, con Tajani e, in remoto, la Meloni
In parallelo il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, il quale, dopo un passaggio nella sede regionale di Catanzaro, è andato a Tropea.
Ma il piatto forte sono state le dichiarazioni di Nino Spirlì a un pubblicitario in trasferta. Il presidente ff ha iniziato rispondendo a Mimmo Tallini che gli intimava di candidarsi (forse per giustificare lo stipendio che prende dalla Regione), «Non è per paura o per timore di non prendere voti. Ho deciso di non candidarmi poiché in questo momento siamo realmente al tavolo delle trattative con il governo per la copertura del debito sanitario pregresso, che è una cosa abbastanza importante. Quindi vorrei esserci fino all’ultimo. E poi le trattative sul Pnrr con il porto di Gioia Tauro e con tutto il retroporto da organizzare. Non ci sono poche cose di cui occuparsi. La deprivatizzazione delle acque calabre, anche questa è un’altra una cosa che abbiamo portato avanti quindi c’è tanto da lavorare. Io penso che ognuno si deve impegnare per la preparazione del futuro, perché se abbandoniamo per andar a cercare voti io credo ognuno debba mettersi a lavorare nel modo migliore e i calabresi apprezzeranno questa presenza in cava, direi, fino all’ultimo momento».
Tocco finale per Benito Mussolini: «Condanna assoluta e totale delle leggi razziali e delle guerre coloniali, della seconda Guerra Mondiale e di Salò ma bisogna riconoscere che il Duce è stato soprattutto all’inizio fautore di una rivoluzione sociale. Per la sua parte socialista mi piace dire che andrebbe riletto e nella rilettura dare una valutazione positiva a quello che la merita, poi c’è altro che non la merita. Una rilettura oggi si può fare». Eterogenesi dei fini. Occhi dolci anche per Silvio Berlusconi che «per me sarebbe un ottimo presidente della Repubblica».
Bruno Gemelli