Sparsi sugli oltre 8 mila bellissimi chilometri di costa italiana ci sono ben 285 porti e 2.090 accosti, per un totale di 488mila 600 metri. Un piccolo tesoro che fa dell’Italia una meta perfetta per il turismo nautico.


Complessivamente l’Italia ha una dotazione di 162.455 posti barca di cui 67.983 nei porti turistici, 44.805 in approdo e 49.667 punti di ormeggio. L’offerta più numerosa è quella della Liguria (24.462), seguita dalla Sardegna (20.028), dalla Sicilia (18.777) e dalla Toscana (18.092). Le unità da diporto nautico iscritte presso Uffici Marittimi e Uffici della Motorizzazione Civile sono in totale 95.611 di cui 18.296 in Liguria, 15.016 in Campania e 10.238 nel Lazio.
A fare il punto è l’Enit, agenzia nazionale del turismo. “Nel 2020 i movimenti in imbarco e sbarco di passeggeri nei porti italiani – spiega il Presidente Enit Giorgio Palmucci – sono 32,5 milioni, in diminuzione del -51,9% rispetto al 2019 ma presto si tornerà ai volumi del 2019 quando il traffico passeggeri complessivo pari a 67,5 milioni di persone aumentava del 26,9%, gli imbarchi e gli sbarchi dai traghetti sfioravano quota 18 milioni (+3,2%) e i crocieristi sono stati quasi 11,9 milioni (+10,2%)”.
Il contributo alla deconcentrazione stagionale del turismo nautico, sottolinea l’Enit – è dato da una stagionalità all the year round, specialmente sul segmento lusso che ricerca destinazioni nuove e quindi fuori dagli itinerari tradizionalli con un indotto economico allargato rispetto alle classiche destinazioni. L’alta disponibilità economica e di tempo, consente a questo segmento di viaggiare tutto l’anno.