Tutti concordi nel chiedere al governo di intervenire per il taglio delle bollette che, secondo il ministro Cingolani, rischiano di crescere del 40%. La politica si mobilita dopo l’annuncio di quella che si annuncia una vera batosta. Uno dei primi a intervenire è stato Mario Draghi: “Lo Stato deve essere pronto ad aiutare cittadini e imprese nell’affrontare i costi di questa complessa trasformazione’ legata al Next Generation Ue”.

“I dati tendenziali sugli aumenti dei costi dell’energia sono noti e monitorati da tempo dagli addetti ai lavori: le variazioni delle bollette sono stabilite ogni trimestre dall’autorità per l’energia sulla base del costo delle materie prime come il gas e dal costo della CO2”. Lo ha sottolineato il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. “Il governo è fortemente impegnato per la mitigazione dei costi delle bollette dovuti a queste congiunture internazionali e per fare in modo che la transizione verso le energie più sostenibili sia rapida e non penalizzi le famiglie”, ha concluso il ministro.
“Il caro bollette è una mazzata per le famiglie e le imprese e rischia di compromettere la ripresa. Come PD chiediamo al governo di stanziare le risorse necessarie per tutelare i consumatori dagli aumenti. L’impennata senza precedenti delle bollette energetiche conferma la necessità di rafforzare gli strumenti per rendere socialmente sostenibile la transizione ecologica. Paesi come Spagna e Germania stanno varando iniziative legislative, spostando parte degli oneri di sistema ad altre fonti di finanziamento”. Così su Fb, Antonio Misiani, responsabile Economia nella Segreteria del Pd.
“Questo aumento delle bollette è assolutamente eccessivo, qualunque siano le ragioni globali che lo provocano. Ci vuole un intervento del governo per ridurre una tantum gli oneri di sistema e così limitare un impatto che è una gelata sui consumi delle #famiglie e sulla #ripresa.” Lo ha scritto in un tweet il segretario del Pd Enrico Letta.