Il Natale a Londraè uno dei momenti veramente speciali dell’anno, in cui la città si veste a festa. Le vetrine si abbelliscono di decorazioni a tema, le strade del centro si riempiono di enormi fiocchi e decorazioni. L’aria di festa che si respira, al profumo di cannella e chiodi di garofano, è decisamente alimentata dalle fantastiche luminarie mozzafiato che campeggiano per ogni angolo della città , che si adorna di colori natalizi.

Nelle scuole i bambini cominciano a scrivere le loro letterine indirizzate a Santa Claus. La lista dei regali è spesso molto lunga e, anche quest’anno, tra le richieste a Babbo Natale, ci sarà sicuramente quella di scacciar via questo brutto virus. Molte scuole spesso offrono delle cassettine per la ricezione della posta indirizzata a Babbo Natale, che gli elfi ovviamente si occuperanno di svuotare in tempo, in modo da poter adeguatamente preparare la slitta carica di doni.
Come ogni anno, molto attese sono le Christmas fairs. Si tratta di piccoli bazar e mercatini, organizzati soprattutto all’interno delle scuole e nei loro cortili. Molte famiglie, infatti, insieme al personale educativo e ai bambini, si ritrovano proprio all’interno delle scuole in un clima di festa e condivisione, di modo da poter così organizzare, tutti insieme, i mercatini di Natale. Questi eventi festosi, sono spesso messi su grazie al generoso supporto delle Parent Associatons, associazioni delle famiglie di ogni singola scuola, che si adoperano volontariamente nella preparazione e vendita di decorazioni natalizie create dai bambini a scuola, e dei dolcetti tipici come i mince pies. I vari banchetti che costellano il mercatino, consentono a bambini e accompagnatori di decorare biscotti, scegliere un face painting a tema natalizio, creare decorazioni da portare a casa, acquistare gadget di ogni genere, tra i quali non mancheranno i famosi crackers natalizi e molto altro.
L’appuntamento più atteso e importante di questi eventi resta, generalmente, la tombola e la lotteria natalizia, che molto spesso si svolge attraverso la vendita di biglietti, chiamati raffle tickets, estratti a sorte, e che consentono di vincere i tanti premi messi in palio grazie alle donazioni di sponsor privati o in parte derivanti dalla vendita dei biglietti stessi. Imperdibile protagonista di questi eventi rimane da sempre Santa’s Grotto! Uno degli attimi più intensi e eccitanti per i bambini, ovvero l’imperdibile occasione di incontrare, anche se solo brevemente, niente poco di meno che… Babbo Natale in persona! Il bianco nonnino di rosso vestito è sempre presente in tutte le fiere scolastiche, pronto a incontrare le schiere di bimbi, che attendono impazientemente di ricevere un regalo da lui e di scattare qualche foto ricordo sulla sua slitta, insieme all’inseparabile renna Rudolph. Il bello è che il ricavato delle vendite di questi mercatini viene reinvestito dalle rispettive scuole per l’acquisto di materiali didattici e di vari giochi per gli stessi bambini.
Come si accennava sopra, in questi mercatini si vendono anche i crackers, da non confondere con ciò che noi continentali generalmente intendiamo con questo termine. Infatti, questo articolo resta immancabile sulle tavole in UK, tanto quanto il tacchino ripieno, armoniosamente sposato ad una cremosa salsa di mirtilli. Il Christmas cracker altro non è che un tubo di carta, con al suo interno tante piccole sorprese, tra cui una regale corona di carta velina da indossare. La forma caratteristica riproduce quella di una caramella. La storia fa risalire infatti la creazione dei crackers al lontano 1848 ad opera di Tom Smith, pasticciere britannico, che inventò un nuovo modo di vendere dolciumi, traendo ispirazione dalla vendita dei Bon Bon, che ebbe modo di conoscere in un viaggio a Parigi. Fu così che sviluppò la sua idea di uno speciale pacchetto di caramelle, che se fosse stato tirato si sarebbe spezzato in due, creando uno strepitoso effetto a sorpresa. Così, la tradizione vuole che, ogni anno, durante il pranzo di Natale, i commensali incrocino le braccia tenendo in mano il proprio cracker mentre, a coppie o riuniti in un cerchio di gruppo, si tira l’estremitĂ del cracker della persona a fianco. In questo modo il cracker, dividendosi a metĂ , produce un divertente scoppio, rilasciando ai due fortunati i regalini al suo interno: qualche battutina scritta su di un fogliettino, che gli inglesi chiamano joke, piuttosto che un piccolo pensierino, nonchĂ© l’immancabile corona di carta colorata. Ovviamente, non aspettatevi certo di ritrovarvi in mano uno dei gioielli della regina!

Sulla tavola, oltre al (povero!) tacchino, non mancheranno anche i fagottini tipici della Cornovaglia o lo spezzatino alla birra, il cosciotto di agnello con salsa alla menta, il salmone scozzese affumicato e molto altro. A fine pasto, poi, non può sicuramente mancare un buon single malt scotch whisky, possibilmente dalle sfumature marcatamente affumicate. Ogni buon pasto Natalizio che si rispetti, inoltre, non può far mancare il dolce tradizionale inglese, ovvero il Christmas pudding. Diciamo una versione riveduta e soprattutto compressa, del nostro panettone. Un dolce ricco di uva passa, mandorle, canditi, bagnato di brandy o cognac, il tutto racchiuso in una piccola pagnotta a base di burro… insomma un dolce dal peso specifico importante e, soprattutto, che dĂ il suo bel da fare al nostro apparato digerente, vi lascio solo immaginare! Ma bando alle ciance, mai perdere di vista l’ora… e per fortuna che c’è il Big Ben a ricordare il momento piĂą atteso da tutti i sudditi di sua maestĂ la regina che immancabilmente a Natale, attendono trepidanti il suo immancabile, tradizionale, imperdible discorso di natale. Alla 15:00 in punto, se volete unirvi a tutta la nazione, religiosamente riunita davanti alla TV, con in mano la loro consueta tazza di tea corretto, sempre con un po’ di latte mi raccomando – al bando i limoni infatti, se volete anche voi, attenervi alla tradizione!
Sicuramente, se si vuole assaporare pienamente tutta l’esperienza natalizia inglese, non può però mancare una visita a Trafalgar Square per ammirare l’albero piĂą maestoso di tutti che, secondo la tradizione, ogni anno, sin dal 1947, viene donato dalla Norvegia, per ringraziare l’inghilterra del supporto ricevuto durante il secondo conflitto mondiale. L’albero, assolutamente gigantesco, sarĂ illuminato con luci ad alta efficienza energetica, il che non guasta! Pare che quest’anno anche il povero albero abbia un po’ risentito del viaggio e, soprattutto del periodo complicato. Voci di corridoio dicono infatti che l’albero, quest’anno, purtroppo, non se la passi molto bene. Pare che una parte dei rami sia diradata, come giĂ molti giornali hanno commentato un po’ ironicamente… come se i poveri rami dell’albero di quest’anno, sicuramente piĂą spoglio del solito, abbiano aderito anche loro ad una qualche forma di distanziamento sociale.
In conclusione, l’elemento che non può mancare alla tradizione Natalizia inglese, sono i famosissimi Christmas carols o canti di Natale. Tra i più apprezzati sono sicuramente quelli della cattedrale Saint Paul e quelli all’interno del Royal Albert Hall, i cui biglietti sono acquistabili a cifre che vanno dalle 20 alle 200 sterline circa. Non mi resta dunque altro che ricordare ai bambini, grandi e piccini, di comportarsi bene per non finire sulla Naughty List di San Nicola e cercare invece di rimanere sulla lista dei più buoni! Visto che, come ci ricorda una celebre canzone, “Santa Claus is coming to town!”.
Eleonora Strangis