Il racconto della vita di personaggi famosi, si è dimostrato una delle formule piĂą persistenti e intramontabili di ogni epoca che abbia sviluppato un proprio modo di narrare miti ed eroi. Questa partenza, da un dato di fatto, ha trovato un unanime consenso nell’affermare che, oramai le istituzioni tradizionali non siano piĂą le uniche preposte all’istruzione, e quindi, la maggior parte degli spettatori entra in contatto con grandi personaggi, avvenimenti storici o anche persone comuni che sviluppano successo nel sociale, anche attraverso appunto le lenti del “biopic”, ossia il racconto biografico che,  se nella letteratura è esplorato in profonditĂ , nel cinema e nella tv non sempre ottiene risvolti positivi, perchĂ© molto spesso i generi “forti” lo sovrastano e lo assorbono fino all’interno della propria pratica narrativa in una natura camaleontica.
Giusto un esempio per far capire quanto sia radicato questo meccanismo, basti pensare che due storiche case di produzione americane la Biograph e la Vitagraph scelgano di chiamarsi entrambe “grafie della vita”, così come il primo proiettore si chiamava Bioscope e la prima macchina da presa Biopticon: cioè si presentano come “sguardi sulla vita.

Analizzando una serie televisiva, ispirata alla storia di un personaggio spesso discusso, ci si trova, invece, davanti a un potente strumento ideologico di propaganda pubblicitaria per divulgare e sostenere una visione della storia si potrebbe dire in parte distorta, domandandosi come sia stato possibile trasformare in successo e in un grande profitto, un qualcosa che nella vita reale crea e ha creato a volte malessere.

Si parla di “Bull”, serie televisiva statunitense prodotta nel 2016 e trasmessa dal 20 settembre dello stesso anno dalla CBS, con Michael Weatherly nei panni del dottor Jason Bull. La serie è ispirata agli inizi della carriera del dottor Phil McGraw fondatore di una delle piĂą prolifiche societĂ  di consulenza in ambito processuale. La sua peculiaritĂ  e specialitĂ  è stata quella di selezionare i giurati  nei processi sia civili che penali, analizzando gli aspetti della loro comunicazione verbale e comportamentale, con lo scopo di aumentare le possibilitĂ  di avere le sentenze a suo favore.
Brillante, sfacciato e affascinante, Bull crea un mix fra psicologia, intuizione umana e dati high-tech per imparare cosa fa battere il cuore ai giurati, agli avvocati, ai testimoni e all’accusato. Va diritto alle emozioni. Nei processi ad alto rischio, “la combinazione” di Bull è di avere una notevole intuizione e conoscenza della natura umana, tre dottorati di ricerca e uno staff di prim’ordine con cui creare strategie vincenti che fanno pendere la bilancia della giustizia a favore dei suoi clienti.
La vita di Michael Weatherly che è stato attore protagonista di Ncis nel ruolo di Tony DiNozzo, si intreccia  così, con quella del Dr. Phil McGraw .Ma per quanto la figura di McGraw possa aver ispirato il personaggio di Bull, i due non sono affatto sovrapponibili, precisa Weatherly in un’intervista del 2018 a ETCanada.com sebbene il personaggio del dr Jason Bull sia in parte condizionato dalla presenza dello psicologo star della tv come produttore esecutivo della serie: “Uno dei principali fraintendimenti intorno a spettacolo è che si tratti di una sorta di biografia. Non c’è nessun aspetto biografico. Ciò in cui davvero Phil McGraw aiuta molto è la scienza dell’indagine e l’analisi di come andare avanti nel processo con una giuria. Come prepari i testimoni, come selezioni o deselezioni una giuria… Quel processo è affascinante, ed è una componente dello show, ma non stiamo seguendo la vita di Phil McGraw. Voglio dire, sarei il ragazzo sbagliato a farlo perchĂ© non penso di essere così intelligente”.
Tuttavia nel marzo 2017, Eliza Dushku, un’attrice albanese nota per il suo lavoro in “Buffy l’ammazzavampiri”, aveva firmato un contratto importante per tre episodi della serie, con tutte le premesse per essere fissa nel cast di Bull. Come un po’ il dottor Phil nella vita, anche Weatherly con una serie di commenti poco opportuni, ha iniziato a mettere a disagio l’attrice e quando lei lo ha affrontato è stata mandata via dai producer. Addirittura la CBS ha pagato 9,5 milioni di dollari per coprire l’accaduto che poi era l’equivalente di quanto avrebbe preso se fosse rimasta all’interno della serie.

Insomma, McGraw, è un personaggio televisivo, guru dell’auto aiuto, autore, imprenditore e sedicente esperto di salute mentale. Giunta alla sua 16° stagione, la serie televisiva che si basa sulla sua vita professionale e personale, ha visto la registrazione di 2.000 episodi e negli anni ha riscosso un enorme successo. Ad agosto, il suo spettacolo ha celebrato un risultato importante: è andato in onda per 100 settimane consecutive come talk show diurno raggiungendo un alto share. McGraw è, se non altro, influente. E, per una buona ragione, è affascinante, con i piedi per terra, uno che spara dritto e ha un talento per affrontare argomenti difficili e sconvolgenti, che vanno dalla dipendenza alla malattia mentale al crimine, in un modo che il profano possa comprendere nei minimi dettagli. Ha costruito un personaggio incredibile.
Come ha affermato una volta Phillip McGraw o Dr. Phil: “Ogni scelta che fai, compresi i pensieri che pensi, ha delle conseguenze. Quando scegli il comportamento o il pensiero, scegli le conseguenze. Se scegli di stare con un partner distruttivo, allora scegli le conseguenze del dolore e della sofferenza. Se scegli pensieri contaminati da rabbia e amarezza, creerai un’esperienza di alienazione e ostilitĂ . Quando inizi a scegliere il comportamento e i pensieri giusti, che richiedono molta disciplina, otterrai le giuste conseguenze”.
Purtroppo per Phil McGraw, ogni scelta che si fa nella vita ha davvero delle conseguenze: se gestisci un’amata serie televisiva, se fornisci ai suoi spettatori consigli su una varietĂ  di problemi e scegli d’infrangere il codice etico e morale della tua professione promuovendo la cattiva psicologia, umiliando pubblicamente persone vulnerabili e mettendo volontariamente a rischio la salute e la sicurezza degli ospiti e affermi che â€śse non fai quello che dico sarai spazzatura umana per sempre”,  dunque è naturale che ci saranno conseguenze a queste azioni.

La considerazione finale che trasforma in serie televisiva in un successo, l’unico motivo per cui ancora oggi è popolare, è che le persone subiscano il disgustoso fascino nel guardare gli altri soffrire. Questo Ă¨ il carburante di cui hanno bisogno tanti per arricchirsi.

Nicoletta Toselli