Salonicco è una città portuale della Grecia situata sul Golfo Termaico del Mar Egeo. Qui è nato, il 21 ottobre 1961, Albert Bourla, presidente e amministratore delegato della Pfizer. Egli s’è laureato, (1979–1985), all’Università Aristotele di Salonicco, una delle più importanti istituzioni accademiche della Grecia.

Da notare un dettaglio di non poco conto, Bourla è un veterinario, nel senso che si è laureato in medicina veterinaria. Anche l’amministratore delegato di AstraZeneca, Pascal Soriot, che ha sviluppato il vaccino che abbiamo usato, è un veterinario; così come il premio Nobel per la Medicina, Peter Doherty, premiato per le scoperte sulle reazioni del sistema immunitario quando è attaccato da un virus, scoperte che stanno alla base dei vaccini di cui stiamo parlando.
Il Nostro ceo (amministratore delegato, chief executive) è stato nominato “persona dell’anno” dai giornalisti del “Corriere della sera – Economia” per aver puntato sulla soluzione della pandemia, pur non accettando i fondi messi a disposizione dell’amministrazione Trump.
Bourla ha superato tutti i pregiudizi. In una intervista alla Bbc, realizzata prima che emergesse la variante Omicron nel mondo, il 60enne Bourla ha aggiunto che «i vaccini hanno salvato milioni di vite” e ha risposto a coloro che considerano “immorale” il business di Pfizer (circa 30 miliardi di euro in dosi
vendute solo quest’anno) e delle altre aziende produttrici di vaccini: “Abbiamo salvato milioni di vite. Abbiamo evitato migliaia di miliardi di danni all’economia mondiale. È stata la dimostrazione dell’ingegno umano. E poi ci deve essere una ricompensa e un riconoscimento di questo tipo, è una buona cosa: perché stimolano la concorrenza e la scienza, anche per combattere la prossima pandemia”».

Bruno Gemelli