Ma Erdogan da che parte sta? Il leader turco non si accoda al cartello occidentale nelle sanzioni contro Putin. Ma, nello stesso tempo, fornice all’esercito ucraino i micidiali droni (i piccoli Bayraktar TB2) contro i carri armati russi, incolonnati per la “guerra lampo” che è fallita, oggi si può dire.

Scrive l’agenzia “Avio News”: «Nella violenta partita a scacchi che si sta giocando lungo le rive del Mar Nero tra Russia e Ucraina una delle posizioni piĂą difficili da intrepretare è quella del leader turco Recep Tayyip Erdogan. Da che parte sta ?, si chiedono tutti gli analisti internazionali. Sta dalla parte della Russia e del suo amico Putin o da quella dell’occidente, diciamo pure del presidente Joe Biden, e della Nato di cui fa parte? […]
La Turchia insomma è fra tre fuochi: Russia, Ucraina e Nato, e anche se ha manifestato sostegno all’Ucraina si guarda bene da compiere mosse azzardate, soprattutto per non dispiacere Mosca. Non a caso, proprio Erdogan, in uno dei suoi laconici commenti di queste ore, non ha usato il termine “invasione” parlando dell’attacco russo. Si è limitato a una tiratina d’orecchie, diciamo. Un buffetto, giusto per non sbilanciarsi…» La risposta, da questo versante, è che i turchi sono levantini e furbi come i siriani.
Bruno Gemelli